Thursday, February 15, 2018

Salome di Strauss - Florida Grand Opera

Foto:  Chris Kakol

Gustavo G. Otero


La Florida Grand Opera sta completando la 77esima stagione consecutiva, in questa ci saranno quattro titoli: Lucia di Lammermoor, Salome, Orfeo e Euridice di Gluck e Florencia ed el Amazonas del messicano Daniel Catan. Le rappresentazioni si effettuano all’Adrienne Arsch Center for the Performing Art di Miami e al Broward Center for the Performing Arts di Fort Lauderdale. In media si fanno sette recite per ogni titolo: cinque a Miami e due a Fort Laurendale. La stagione inizia a novembre di un anno fino a aprile/maggio del successivo e sebbene la compagnia è conosciuta e apprezzata negli USA il turismo internazionale non conosce l’esistenza di questi teatri d’opera di buon livello e ciò può rappresentare un incentivo culturale per intraprendere viaggi in queste città. La messa in scena, di taglio tradizionale e molto ben illuminata viene dall’Opera di Pittsburgh. Pianificata da Boy Ostroff la scenografia ambienta correttamente la terrazza sulla quale sin svolge l’azione: una scala di sei gradini, due luoghi uno a livello dello scenario e uno in alto; la cisterna si trova in mezzo sul piano di sopra; due colonne e due porte entrambe di grandi dimensioni vicino alla luna incorniciano l’azione. I costumi di Richard. St. Clair brillano sontuosi mentre le luci di Kevin Mynatt potenziano la scena. Il movimento scenico, ideato da Bernard Uzan, è prolisso mentre la coreografia di Rosa Mercedes muove con intelligenza la protagonista a cui somma quattro ballerine per completare la scena. Il soprano Kirsten Chambers è stata una Salome di grande livello, attrice molto corretta, giovane e carina è riuscita a superare tutte le insidie della partitura, danza inclusa, con profonda conoscenza della parte, volume adeguato e anche il registro vocale. Mark Delavan costruisce un Jokanaan di mezzi poderosi. Impatta con una voce grande ed espressiva riuscendo a dare il colore giusto al personaggio. Di buona proiezione è l’Erode di John Esterlin a cui ha aggiunto recitazione e voce sana e giovane. Corretta l’Erodiade di Elizabeth Bishop, interessante materiale quello del tenore Benjamin Werley (Narraboth) e adeguato il mezzosoprano Mariya Kaganskaya nel ruolo del Paggio di Erodiade, e ugualmente il resto del cast. Sicura la direzione musicale di Timothy Myers e di buon livello la riposta dell’orchestra sia nel suo rendimento sinfonico che nell’adeguato bilanciamento con la scena



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